mercoledì 20 febbraio 2008

Benvenuti!

Questo blog desidera, anche con il tuo contributo, creare uno spazio dove presentare, recensire, discutere... Avvenimenti culturali. Aree di interesse e approfondimento:

1. Musica
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6. Viaggi e weekends
7. Aggiornamento e formazione
8. Comunicazione e cultura della rete
9. Design e progettazione

A nome del gruppo di coordinamento

Roman e Roberto

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessante, il dibattito sulla cultura è un po' scarso a queste latitudini. Se date un'occhiata ai blog dei siti più usati sembra che la gente abbia voglia di arrabbiarsi più che di discutere. Se ci fosse un posticino per farlo sarebbe proprio una bella cosa. Compartiamo, dunque.

roman ha detto...

Prendo spunto da un articolo pubblicato su jazz destiny per compartare.

Povero Satchmo, ovvero "Non mi piacciono le tribute band, IIa parte"

Ho preso coscienza del fenomeno ascoltando i Satchmo Serenaders, che riproponevano la musica di Louis Armstrong ad Ascona nel 2001. Non ricordo chi fossero i musicisti, ne faceva parte mi pare Rod Mason. Il gruppo interpretava il repertorio di Armstrong, e questo è ovvio (e oltretutto nemmeno molto diverso da quanto si fa normalmente nel jazz: la pratica dell'uso di standards è codificata nel genere musicale stesso). Il fatto discutibile era che il gruppo non riproponeva solo i pezzi registrati da Armstrong, ma gli arrangiamenti (errore filologico, perché secondo le ammissioni di Armstrong stesso, erano per lo più improvvisati) e, quello che è peggio e assolutamente arbitrario, lo "stile" di Armstrong.

Ora, proprio quest'ultima scelta è la più assurda. Suonare "alla maniera di" è una pratica molto conosciuta in ambito classico, ma rientra senza possibilità di discussione nell'ambito della parodia, quindi dell'umorismo. Come è possibile suonare alla maniera di Armstrong senza mettere in ridicolo il modello originale?E questo tanto più se l'operazione è fatta seriamente. Anzi tanto più è seria tanto più è "involontariamente" umoristica.
Come giudicheremmo un giocatore di calcio che decidesse di mettersi a giocare "alla Ronaldo"?

Come è possibile suonare alla maniera di Armstrong senza essere Armstrong? Lo si può fare seriamente con due opzioni:
a) con intento umoristico cosciente. A suo modo è un approccio serio.
b) con intento critico. Ma allora si entra nella filologia pura, nella musica classica. Non si sta più facendo jazz ma musicologia pratica. Difficilissimo: per suonare Armstrong in questo modo bisogna essere più bravi di lui, non c'è scampo.

È stato in quel momento che ho realizzato quanto il jazz classico sia in mano ai dinosauri e perché sia potuto diventare una musica vecchia. Armstrong, Django e molti altri come loro hanno suonato una musica che non potrà mai essere vecchia, perché è immortale. Nelle mani degli imitatori (che non hanno compreso il senso del jazz) invece, quella musica diventa immediatamente vecchia. Il jazz invece, secondo me è "tutto jazz classico": possiede nel suo metodo di lavoro, nel suo modo di trattare i brani, una vitalità innata e rigenerante. Questo è il mistero e il fascino del jazz.

Bisognerebbe solo adattarne la filosofia (che è eterna, cioè sempre giovane) alle nuove tecnologie e al nuovo songbook mondiale.

Il jazz classico come salvatore del jazz e della sua decadenza. In fondo è quello che è sempre successo. Altro che "Tribute band".

Pubblicato da jazzdestiny a lunedì, febbraio 25, 2008 0 commenti

Nuccio ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con jazzdestiny.
... tralaltro la parola "tributo" sembra più legata ad un discorso erariale... Ma a Sachtmo quelli che suonano il tributo pagano delle tasse?
Scherzi a parte è un termine che mi fa sorridere.
Chiedo scusa per questa considerazione forse un po' scontata ed approfitto nel salutare chi mi conosce con l'augurio dell'Ad Majora!

roman ha detto...

Nei conservatori di musica occidentali vengono anche insegnate le regole di composizione dei nostri predecessori. Regole che sono state pazientemente decodificate ed ora insegnate al fine di facilitare il lavoro creativo dello studente. Questo, grazie anche a un gioco: "comporre alla maniera di ...", potrà acquisire la pratica necessaria per poter esprimere in futuro la propria personalità e la propria creatività.

Per quanto riguarda l'esecutore, il musicista, lo strumentista i conservatori, ad eccezione di quelli d'avanguardia, insegnano a suonare lo strumento avendo ben presente le richieste e i repertori proposti dalle maggiori orchestre internazionali.

Nel mondo del jazz le cose erano sicuramente diverse. Il jazz è nato come musica popolare e come tale era al servizio del popolo. Gli afro-americani la suonavano anche perché con essa riuscivano a trovare una loro identità.
La storia vuole che appena una novità fa breccia gli sciacalli sono pronti a raccogliere i frutti. Forse anche grazie a questo si è continuamente cercato un nuovo linguaggio: dallo swing al freejazz e...., o forse è stata la creatività a predominare in un ambiente "libero".

Di certo le scuole hanno fatto un gran bene al fine di divulgare e storicizzare il linguaggio: il fraseggio di Bird o di Coltrane, ma forse hanno contribuito a frenare e forse anche ad uccidere la necessità di comunicare con il proprio strumento.

E allora come la mettiamo con le cover band o con i tributi a..?

Non penso si debba demonizzare le cover band e i vari tributi a ... sempre più presenti nel nostro calendario di avvenimenti culturali, ma penso altresì che se si vuole realmente perseguire l'idea di fare musica con lo stesso amore e stimolo di Satchmo, sarebbe bene cercare di vivere di sola musica e cercare di scavare dentro di sé alla ricerca di qualcosa da dire. Ricordate Lester Bowie?

roman ha detto...

Qualcuno mi sa dare delle indicazioni sula Biennale di Bamako e quella di Dakar?

roman ha detto...

con-tatto!
Ho letto che dal 3 marzo al 20 giugno, a Lugano, verrà proposta un'esposizione da toccare con mani e piedi. E se compartassimo con tatto o con il tatto?
Che ne pensate?

Anonimo ha detto...

Chi volesse contribuire può inviarmi la sua mail all'indirizzo borioli@freesurf.ch... inoltre rinnovo l'invito a tutti per sabato 8 alle 9.00 al CSIA di Lugano. In merito alla proposta di Roman sentiamoci!

roman ha detto...

Mi sembra importante che tutti coloro che hanno a cuore la musica partecipino alla serata indetta da FeSMuT all'Auditorio RSI a Lugano.
Sabato 15 marzo 2008 alle ore 20:00.

Mi raccomando firmate per migliorare la formazione musicale a tutti i livelli

roman ha detto...

A proposito dei locali che desiderano fare della buona musica dal vivo

Sabato 19.04.08 ho avuto il piacere di andare, a Chiasso all'osteria Ma Ru, ad ascoltare "Arturo la Mosca" un quintetto con ottimi musicisti.
Per l'ennesima volta mi sono ritrovato in un locale che apparentemente desidera proporre della musica dal vivo, ma non ne ha la capacità imprenditoriale:
il concerto iniziava alle 21:00 io mi sono presentato alle 19:10. Il locale era vuoto, alla mia richiesta di poter mangiare un piatto caldo mi è stato risposto che potevano farmi solo dei panini. Alle 21:10 ho chiesto un altro panino e mi hanno risposto che avevano finito il pane. Ora mi chiedo in Italia, a Zurigo, a Berna e .... i locali che propongono musica dal vivo funzionano bene e i musicisti vengono pagati come veri professionisti, in Ticino questo non accade. Spesso i ristoratori danno la colpa al fatto che c'è poco pubblico e la cifra d'affari non permette di pagare i musicisti. Comincio a pensare che il problema non sia della poca affluenza del pubblico, ma da una incapacità di gestire i locali. Cosa ne pensate?